Proteine della dieta e infertilità nella donna

Proteine della dieta e infertilità nella donna

C’è un legame tra infertilità femminile e quantità e qualità di proteine introdotte con la dieta.

Consumare una dieta prevalentemente vegetariana, diminuire la quantità di carne e aumentare quella di legumi e derivati della soia (tofu, tempeh, latte di soia, ecc), può essere un valido aiuto alle donne che cercano da tempo una gravidanza senza successo, specialmente per quelle donne che hanno superato i 30 anni.

In un cohort pubblicato nel 2008, 18.555 donne sane senza storia pregressa di infertilità sono state seguite per 8 anni (dal 1991 al 1999) al fine di indagare una possibile relazione tra consumo di proteine, proteine animali e proteine vegetali e infertilità o difficoltà a concepire dovuta ad anovulazione (mancato rilascio dell’ovocita da parte dell’ovaio). Le informazioni riguardo la loro dieta abituale sono state raccolte nel 1991 e nel 1995 mediante un Food Frequency Questionnaire.

In questo studio è stato visto che una dieta ricca di proteine aumentava del 41% del rischio di infertilità rispetto a una dieta povera di proteine.

Ma non era solo la quantità ma anche la qualità (animali o vegetali) delle proteine assunte a fare la differenza.

Aggiungere una sola porzione di proteine animali (carne rossa, pollo o tacchino) al giorno aumentava il rischio di infertilità del 32%.

In particolare, in questo studio è stato visto che:

  • Sostituire solo il 5% delle energie totali giornaliere (TEI) derivanti da carboidrati con proteine animali aumentava il rischio di infertilità del 19%
  • Sostituire sempre quel 5% del TEI con proteine vegetali (principalmente soia e derivati) diminuiva il rischio di infertilità del 43%
  • Sostituire invece il 5% del TEI derivante però da proteine animali con proteine vegetali diminuiva il rischio di infertilità ancora di più (del 50% e oltre).

 

Una possibile spiegazione può ricadere nella diversa influenza che hanno le proteine sulla risposta insulinica. Infatti la risposta insulinica post-prandiale è più bassa in caso di proteine vegetali (soia) e uova rispetto a quelle di carne rossa e tacchino. Inoltre le proteine del merluzzo e della soia migliorano l’insulino-sensibilità rispetto alla caseina, la proteina di latte e derivati.

Curiosamente, questa relazione tra proteine della dieta ed anovulazione è stata vista nelle donne di età maggiore o uguale a 32 anni, mentre nelle donne più giovani non è stato notato alcun legame significativo.

Vi lascio qui il link dell’articolo per chi volesse approfondire!!

Chavarro J E,Rich-Edwards J W ,Rosner B A, and Willett W C. Protein intake and ovulatory infertilityAm J Obstet Gynecol. 2008 February; 198(2): 210.e1–210.e7. doi:10.1016/j.ajog.2007.06.057.

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